Sono termini che spesso sono usati come sinonimi ma in realtà non sono la stessa cosa e spesso si crea confusione. Vediamo di fare un pò di chiarezza, perchè spesso è difficile riconoscerle e chiamarle con il nome corretto e si generalizza per comodità, ma tecnicamente ogni preparazione brodosa o al cucchiaio ha caratteristiche e differenze ben precise.
La zuppa è preparata con le verdure ma senza pasta e senza riso, servita per lo più con crostini, fette o pezzetti di pane tostati o fritti. Le verdure utilizzate per la zuppa sono in genere stagionali e variano anche dalle coltivazioni locali delle varie regioni. Ricordiamo la classica zuppa siciliana di legumi, la zuppa di fave e la zuppa toscana col cavolo nero. Quindi la caratteristica principale riguarda la presenza di sole verdure.
Il termine minestra raggruppa principalmente 2 sottocategorie, ovvero le minestre chiare e quelle legate. Prevedono una base brodosa e l’aggiunta di pasta o riso (ad esempio minestra di carne o di pesce), sono abbastanza dense, corpose. Quindi, la minestra, a differenza della zuppa, contiene oltre alle verdure anche riso o pasta o orzo.
Il minestrone è un piatto di verdure miste cotte e servite in brodo. È realizzato con una base leggermente brodosa, preparata di solito con diverse verdure e legumi come ingredienti principali e con l’aggiunta di un farinaceo come la pasta, patate o il riso.
Le creme di solito sono preparate con un solo ingrediente principale, ad esempio tra verdure e legumi. Sono ricette definite legate, ovvero preparate con un ingrediente utilizzato come legante (ad esempio farina, latte o tuorli di uova).
Ricordiamo le classiche creme di patate o creme di fagioli.
La vellutata è solitamente composta da un paio di verdure (due o tre al massimo). È definita legata, ovvero per legare meglio gli ingredienti e conferire quella giusta morbidezza alla consistenza si utilizza in genere panna o burro.
Solitamente si aggiunge un roux (la base della besciamella, fatta con burro e farina) e panna o tuorli per rendere abbastanza densa la consistenza.
Per passato di verdure si intende un insieme di qualche verdura cotta (in genere 2 o 3) e resa omogenea con un frullatore o passaverdure. Questa preparazione non prevede aggiunte di latte o panna, sono perciò dette al naturale.
Quindi un mix da servire senza pasta o al massimo con del riso. In questo modo si assapora il vero gusto degli ortaggi e delle verdure scelte.
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